Mi punzecchiava con la matita
la sua voce affabile
il tremorio delle mie dita.
Dolce domandava sorridendo
sottili parole alate,
ma il sogno stava già svanendo
Tardi risposi in modo brusco
complice la compagna timidezza.
La lucidità distrusse il bosco
trasportandomi nel giaciglio ricolmo di tristezza.
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