sabato 14 aprile 2007

Villa Giulia

Quel pomeriggio d’autunno faceva caldo a villa Giulia. Gli alberi avevano lo stesso colore di sempre, bagnati dal sole come rugiada dorata sui rami spogli. C’era anche Charlie, il vecchio cocker, sdraiato sul suo tappeto, vicino all’entrata principale della villa che osservava le pigre cornacchie appollaiate sul tetto della casetta sull’albero ormai abbandonata. Ma Vladimiro lo sapeva, non era sempre stata così villa Giulia.

Come una bambola eburnea, la bambina era in attesa nell’atrio interno della villa quando una voce dal cortile attirò la sua attenzione. Sistemandosi i capelli corvini Giulia uscì dalla sala e andò incontro ad un bambino dall’aspetto impacciato.

Uno squittio riportò Vladimiro alla realtà, un topolino allarmato scappò in una buca nel muro del polveroso salone, grattandosi il capo guardò fuori dalla porta-finestra dai vetri rotti. Altri ricordi gli tornarono in mente.

Giulia era distesa seminuda sul divano, mentre la dipingeva su una tela di lino purissimo. Quanto era bella Giulia! La sua innocenza traspariva, anche se lei posava nuda davanti ai suoi occhi. Quanto rimpiangeva quel giorno! Quanto voleva riabbracciarla! Tornare bambini e giocare con lei nella casetta sull’albero, anche quello gli sarebbe bastato. Il fato, però, aveva già scelto per lui portandola via in un giorno d’inverno in una fredda stanza d’ospedale.

Ricordando quel particolare una lacrima sgorgò dagli ormai lucidi occhi che fissavano il caminetto spento e sporco; all’improvviso però una voce infantile piombò nella stanza, si asciugò le lacrime e si voltò di scatto. Giulia non era mai andata via da lui! Il suo ricordo era rimasto nel loro frutto d’amore: una splendida bambina dai capelli corvini e gli occhi verdi come smeraldi.

- Papà! Ho visto la stanza della mamma, è polverosa, ma è bellissima!

Vladimiro asciugandosi le lacrime, abbracciò forte la figlia per poi prenderla in braccio. Ora n’era del tutto certo. Villa Giulia sarebbe rinata con loro tornando allo splendore di un tempo.



Ven.

Nessun commento: